CENTRO MEDICO E FERTILITÀ

Di fronte alla pandemia del COVID-19, rispondiamo ad alcune delle domande più frequenti che possono farsi le pazienti che, in questi momenti, sono o erano in procinto di iniziare un trattamento di riproduzione assistita.

Si può trasmettere il coronavirus al feto durante la gravidanza?
È denominata trasmissione verticale quando una donna incinta contagia il feto durante la gravidanza. Per il momento non è stato osservato questo tipo di trasmissione con il coronavirus, ma il contagio potrebbe avvenire durante i primi giorni di vita del neonato se entra a contatto con una persona infetta.

Gli embrioni possono essere infettati dal virus?
Negli studi realizzati non si è osservata la presenza del virus negli ovuli o nel seme, pertanto non apparirebbe nemmeno negli embrioni.

Mi è stato cancellato il trattamento, come mai?
A causa dell’allarme sanitario emesso dal Ministro della Salute rispetto alla pandemia, non bisogna mettere in pericolo né i pazienti né lo staff medico realizzando delle procedure mediche non urgenti.

Avevo cominciato il trattamento e mi hanno detto che posso concluderlo, ma non posso trasferire gli embrioni, perché?
Una donna incinta è una paziente a rischio dinnanzi a qualsiasi malattia. Tra le tante ragioni, c’è l’impossibilità, in certi casi, di amministrare dei farmaci che potrebbero rappresentare un rischio per il feto.
Essendo a conoscenza che il COVID-19 è risultato essere molto contagioso, la probabilità di essere infettati dal virus è abbastanza alta.
Certamente la maggior parte dei casi potrebbero non presentare sintomi, ma nessuno metterebbe a rischio un bebè prematuro, o un bambino, con le conseguenze dell’infezione durante la gravidanza.
Per questo motivo, si consiglia di non realizzare embryo-transfer, evitandone così i rischi. Nei casi in cui si fosse già iniziato il trattamento, sarebbe opportuno vitrificare gli embrioni o gli ovociti.

Ma se ho degli embrioni cryo-preservati (congelati), hanno le stesse garanzie di quelli in fresco?
Centinaia sono gli articoli scientifici pubblicati che equiparano la capacità degli embrioni vitrificati, di impiantarsi, a quelli in fresco. lnfatti, la tendenza attuale è quella di realizzare i transfer in un secondo momento per assicurarsi che le condizioni dell’endometrio (strato dell’utero in cui si annideranno gli embrioni) siano ottimali.
Nel Centro Medico Manzanera abbiamo le stesse percentuali di successo sia usando gli embrioni in fresco che gli embrioni vitrificati. Per questo, possiamo offrire le stesse garanzie di successo nel caso in cui dovessimo realizzare i transfer in un secondo momento e usare gli embrioni congelati.

E potrò decidere quando trasferire gli embrioni o utilizzare gli ovociti?
Una volta terminato lo stato di allarme, e che le condizioni saranno sicure tanto per i pazienti quanto per lo staff, si potrà scegliere in che momento trasferire gli embrioni o usare gli ovociti congelati in precedenza.
Nel Centro Medico Manzanera le date dei trattamenti le scelgono sempre i pazienti, per far sì che il trattamento venga realizzato nel momento più opportuno per loro.

C’è un limite di tempo per utilizzare gli ovociti e gli embrioni congelati?
Dal momento in cui termina lo stato di allarme, voi potete decidere quando farlo, tenendo in considerazione che gli embrioni o gli ovociti congelati possono restare congelati per anni.
Una volta realizzata la vitrificazione, tanto per gli embrioni come per gli ovociti si ferma il tempo. Ciò significa che il tempo del congelamento non influisce né sulla qualità di embrioni/ovociti né sul tasso di sopravvivenza.

Se prima di decidere di realizzare il transfer degli embrioni, usare gli ovociti o iniziare di nuovo un trattamento, mi contagio con il coronavirus, diminuiranno le possibilità di rimanere incinta o sarò più infertile?
Con i dati a disposizione e facendo riferimento ad altri SARS (Coronavirus precedenti che abbiamo sofferto), non viene menzionata la diminuzione della fertilità, né a livello ovocitario né spermatico. Allo stesso modo, non sembra che influisca sulla capacità di rimanere incinta dopo l’infezione, nonostante debbano prendersi le precauzioni che il suo medico le indichi una volta superata la malattia.
Se è risultata contagiata dal coronavirus, oltre ad aspettare che finisca lo stato di allarme, bisognerà aspettare che passi la quarantena della sua infezione e che il test del virus sia negativo. Concluso questo periodo, potrà scegliere in che momento si realizza il trattamento come abbiamo detto in precedenza.

E, che succede se rimango incinta spontaneamente?
Non possiamo confermare che il risultato di un’infezione durante la gravidanza possa essere innocuo per il suo feto o meno. Nel caso di una gravidanza spontanea, è consigliato seguire le raccomandazioni del proprio medico per far sì che la gravidanza sia quanto più sicura possibile.

I valori etici dei centri dedicati alla riproduzione assistita, sono orientati a fornire un’attenzione speciale a tutti i pazienti. Tuttavia, attualmente la cosa fondamentale è il bene comune per tutti. E collaborare per una maggiore sicurezza, quindi riprendere i trattamenti che sono stati interrotti più avanti.

Immagine: https://www.rtve.es/noticias/coronavirus-covid-19/

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